
La tipica escursione di assaggio, per rendersi conto della situazione neve senza rischiare di impantanarsi sulle strade del Pollino, che notoriamente non sono spazzate regolarmente, è quella al massiccio del Sirino.
Qui ci sono degli impianti di risalita di recente risistemati, che consentono sciate di buon livello.
Ci sono anche svariati pendii che consentono belle sci alpinistiche su belle pendenze. In caso di meteo incerto si può comunque ripiegare sulle piste per un rientro agevole.

La montagna non va sottovalutata, ci sono svariate creste e valloni che nelle parti alte possono richiedere i ramponi ed in caso di scarsa visibilità è facile perdere l'orientamento se non si conoscono i luoghi o non si dispone di bussola, altimetro e/o GPS.
Alcuni pendii poi in caso di nevicate abbondanti possono scaricare, vanno quindi valutate opportunamente le condizioni anche se, essendo la costa di Maratea a soli 20km in linea d'aria, l'assestamento è in genere rapido.

La zona è facilmente raggiungibile dall'autostrada A3 dalle uscite di Lauria Nord o Lagonegro Sud (evitando i periodi di traffico intenso per evitare le code dovute ai lavori che interessano ora proprio quella zona).
Si può partire dal Parcheggio della Conserva di Lauria o del Lago Laudemio (o da dove si riesce ad arrivare con l'auto) ma generalmente qui le strade sono tenute sgombre.
Optiamo per la Conserva proprio per evitare il tratto autostradale incriminato, la strada è pulita, con qualche placca di ghiaccio sui tornanti, ma le gomme da neve fanno il loro dovere.

Qui seguiamo la cresta della Timpa Scazzariddo (curioso nome) con l'idea di raggiungere la cima poi traversare e raggiungere il Monte del Papa passando per l'arrivo della seggiovia.

Avendola percorsa qualche anno fa e ricordando che i pendii sono sostenuti (credo sui 45°) si punta sul lato dx con puntando a passare alti sulla faggeta.
Prima o poi dovremo raggiungere il canalone con la pista di discesa del Laudemio.
La neve nel bosco è tanta, almeno 1 m fresca, puntiamo a contornare il bosco per evitare dei salti di roccia che ricordo da questo lato.

Dopo un ristoro ed un po di attesa ci rassegniamo a scendere nella nebbia, il rammarico è di dover andare giù trattenuti data la visibilità di circa 20 m, da un pilone non si vede il successivo.
Arrivati alla stazione di partenza risaliamo la pista che ci porta sullo spartiacque tra le due valle dove con una bella discesa su polvere impalpabile (le nebbie si sono improvvisamente diradate, per fortuna) ritorniamo al parcheggio.
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